Parco del Castello di Mouans-Sartoux

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Nel 2004, il paesaggista giardiniere Gilles Clément venne incaricato dal Comune di Mouans-Sartoux di proporre un progetto di riqualificazione degli spazi esterni inerenti al Castello degli inizi del XVI secolo. Ripensare la vasta area, in parte boscata, un tempo maggiormente connessa ad un più vasto territorio sul quale la mano dell’uomo non aveva ancora imposto un’incessante edificazione, ha condotto il celebre paesaggista ad intraprendere un percorso interpretativo di ampio respiro, che potesse preservare la storia insita nel luogo, estendendo la natura al di là dei confini del sito, verso la città, al medesimo tempo collegando gli spazi per esposizioni d’arte contemporanea e gli atelier pedagogici di nuova concezione con l’edificio storico del Castello.

Il progetto, portato avanti in collaborazione con il paesaggista François Navarro, è basato sul rispetto della topografia originale del luogo, con la spianata che circonda il Castello e il leggero declivio dell’area boscata che raggiunge alla quota più bassa il ponte sul torrente Rougon. Inoltre, sono stati sottolineati gli usi che potevano caratterizzare questi luoghi, dalla vita fervente intorno all’edificio storico sino alle passeggiate in foresta per la caccia o il divertimento.

Sono state individuate due aree molto diverse tra loro: la Radura dei Giardini e il Bosco delle Trasparenze. La prima, che comprende le aree direttamente a ridosso del castello e della fondazione d’arte Espace de l’Art Concret (eac.), è il territorio dedicato alla luce, dove questa si diffonde serenamente in ogni sua parte. Un luogo aperto, generoso e semplice, votato ad ordine e geometria, propone una circolazione priva di alcun vincolo.

Grandi alberi di tiglio punteggiano il sito, fornendo aree d’ombra dove sostare. Una grande piattaforma in legno che fronteggia il castello accoglie manifestazioni ed eventi all’aperto, costeggiando un giardino piantato con alberi di fico e ulivi. Poco distanti, gli atelier pedagogici propongono con la loro copertura a terrazza un’area per radunarsi e per il relax. Verso l’ingresso del parco, un piccolo giardino acquatico di papiri e ninfee introduce ad una terrazza ricca di pruni da fiore e glicini, ultima tappa verso l’ingresso del Bosco delle Trasparenze.

Questo è il regno degli alberi, un bosco di lecci denso ricco d’ombra, rinfrescante. Il visitatore viene qui condotto tramite un intricato complesso di sentieri ad esplorare tutto lo spazio, addentrandosi nel cuore della natura e scoprendo a mano a mano una serie di piccole radure, a volte nascoste dalla vegetazione, a volte che si mostrano da lontano, proponendosi come destinazione dopo il peregrinare nel folto degli alberi. In ognuna di queste radure si trovano delle pietre, simili a delle vestigia di tempi antichi, 25 in tutto; su ognuna è incisa una parola, termini abbastanza comuni che apparentemente non hanno nessun legame fra loro: agneau (agnello), gueule (bocca o muso), amour (amore), étoile (stella), griffe (artiglio), bâton (bastone), barbe (barba), nombril (ombelico), queue (coda), etc.

Queste parole rimandano a nomi comuni di piante, ovviamente in lingua francese, ai quali è possibile associare la corrispettiva nomenclatura botanica, come ad esempio Agneau chaste – agnello casto (Vitex agnus-castus), Gueule de loup – bocca di lupo (Anthirrinum majus), Amour en cage – amore in gabbia (Physalis sp.), Étoile – stella (Ornithogalum umbellatum), Griffes de sorcières – artiglio di strega (Mesambryanthemum sp), Bâton de Jacob – bastone di Giacobbe (Asphodelina lutea), Barbe de Jupiter – barba di Giove (Anthyllis barba-jovis).

Il percorrere queste radure alla scoperta dei nomi sopra le pietre diventa un gioco di richiami alla lingua popolare e a quella scientifica, dalla leggerezza poetica al rigore della scienza. Girovagando per il bosco e cercando queste parole, il visitatore è introdotto ad un mondo vicino eppure spesso sconosciuto, quello delle piante, dalla più piccola alla più maestosa. Si dipana quindi un percorso di scoperta di una diversità biologica così ricca, per comprenderla e poterla preservare.

In questo viaggio fra le piante possiamo seguire un ordine preciso o affidarci al caso, raccontare delle storie, prendere coscienza del regno vegetale tramiti usi dimenticati, mutamenti nel corso delle stagioni. Possiamo altresì accomodarci su una delle pietre, osservare ciò che si staglia di fronte a noi, e non pensare ad alcun collegamento. Nel Bosco delle Trasparenze possiamo semplicemente sognare, “nessuno potrà rubarci questo istante di libertà. Anch’esso fa parte di questo piccolo bosco” (Gilles Clément).

Nonostante la lieve incuria e il passare del tempo, il fascino quasi fiabesco di questo luogo è rimasto intatto. Nella visione di Gilles Clément ogni albero aveva la sua importanza, e ha quindi cercato di preservarli, modificando soltanto le pendenze del terreno nel modo più naturale possibile. La trasparenza di questo bosco è denotata non soltanto in ambito metaforico (un luogo dove vedere attraverso, sbirciando fra un nome e l’altro di piante), ma anche fisicamente, lasciando che la vegetazione si impadronisse dei confini fra il Castello e il parco, integrando le chiusure artificiali nel verde.

Nel luglio 2022, negli spazi espositivi del Castello, è stata inaugurata una mostra che ripercorre la vita e la carriera di Gilles Clément, attraverso testimonianze fotografiche, video, disegni dei suoi progetti ed estratti dei suoi scritti. Le differenti anime di questo grande personaggio, il suo costante impegno ambientale e la sua ricerca vengono esplicitate attraverso un percorso tematico che ripercorre la sua storia. Ovviamente vengono illustrati i concetti che caratterizzano il suo lavoro teorico e pratico, il “giardino in movimento”, il “giardino planetario” e il “terzo paesaggio”.

Questa esposizione è anche occasione di introdurre il nuovo progetto che Clément ha ideato per Mouans-Sartoux, ossia il giardino della copertura di un parcheggio che affianca il parco del Castello e si connette ad esso.

Anche senza conoscere la sua storia e i suoi progetti, la mostra restituisce al visitatore un ritratto di un uomo sincero, innamorato dalla sua professione (giardiniere prima di paesaggista), costantemente in cerca di uno sguardo differente sulla natura e sul mondo, pronto a condividere questo approccio con tutti. Ed è forse questa la grande lezione che Gilles Clément vuole proporci: osservare con occhi curiosi ciò che ci circonda; non si sa mai che la meraviglia si nasconda sotto una foglia o dietro il tronco di un albero.

Dettagli progetto

Progettazione: Gilles Clément + François Navarro
Luogo: Mouans-Sartoux, Francia
Tipologia: Parco pubblico
Anno di progettazione: 2004
Realizzazione: 2006
Area: 24.000 m2
Crediti fotografici: © Gaël Glaudel

Gilles Clément

Gilles Clément

Gilles Clément è un giardiniere, paesaggista, botanico, entomologo, biologo e scrittore francese. Dopo una formazione come ingegnere orticolo e come architetto paesaggista presso l’Institut national d’horticulture et du paysage di Angers, insegna dal 1979 presso l’École nationale supérieure du paysage di Versailles, parallelamente alla sua attività di progettista. Invece di confinare le piante in un luogo specifico per organizzare una creazione, il giardiniere può e deve, secondo Gilles Clément, avere più fiducia nella natura e accettare di lasciarle completa libertà; le piante in parte per la possibilità di caduta dei semi e in parte in base alle preferenze pedologiche e fitosociologiche potranno così trovare i luoghi più adatti a loro.

François Navarro

François Navarro

Il loro lavoro concettuale si colloca in una logica minimalista basata sulla creazione di forti contrasti tra vegetazione e architettura, acqua e materiali minerali, a diverse scale. Questa costruzione spaziale è l’unica adatta, ai loro occhi, a creare luoghi capaci di interrogare i concittadini sul mondo circostante, di renderli più liberi di fronte alla consueta formattazione concettuale.