The Roaming Forest è un progetto selezionato e sviluppato per la Biennale Landscape Urbanism: Timing 2010. Si tratta di un intervento urbano che esplora la creazione e il rifacimento degli spazi pubblici attraverso le mani di individui, gruppi di persone e la municipalità. Seguendo il ciclo di vita di un albero coltivato in vivaio, il progetto inizia con alberelli piantati in lotti liberi prima di essere trapiantati in contenitori mobili e spostati in giro per la città per creare spazi pubblici. Quando i contenitori si deteriorano, gli alberi vengono piantati dove si trovano.

Il processo di costruzione:

0. Identificare e piantare: sono stati identificati lotti comunali liberi a Bat Yam per piccoli vivai arboricoli gestiti localmente. Gli alberi sono stati trapiantati, come di consueto per i vivai, dopo due anni per rafforzare le radici.

1. Assemblare e propagare: gli alberi sono stati trapiantati in strutture portatili di piccole, medie e grandi dimensioni realizzate con legname riutilizzato e cartone riciclato. Il design delle strutture varia tra il permanente e il temporale, massimizzando la funzione, il movimento e l’adattabilità; mentre la selezione delle specie arboree è stata scelta in base alla loro idoneità allo spostamento, alla containerizzazione e alla messa a dimora.

2. Spostamento e utilizzo: La foresta ibrida di strutture e alberi è stata collocata in spazi abbandonati, liberi e inutilizzati vicino ai siti della Biennale. Da questi luoghi la foresta avrebbe cercato il coinvolgimento con le influenze formali e informali della città attraverso il movimento e l’uso. Ogni struttura è stata progettata per essere spinta, condotta su ruote o sollevata da una persona, un gruppo di persone o meccanicamente con un dispositivo di sollevamento. Dal piccolo al grande è stato possibile anticipare il movimento degli alberi da informale a formale attraverso il paesaggio di Bat Yam. Gli individui hanno potuto posizionare alberi per creare punti di riferimento lungo i percorsi; i gruppi hanno potuto organizzare alberi per creare “pocket park” o spazi comunitari; mentre le autorità formali (municipali) hanno potuto spostare gli alberi per creare nuovi viali, parchi e spazi pubblici.

3. Adattarsi e piantare: queste strutture e alberi sono stati utilizzati, spostati e riutilizzati. Quando non erano più utili in una posizione, sono stati spostati in un’altra. Il movimento informale di queste strutture e alberi si è formalizzato quando gli alberi si sono radicati nel sito paesaggistico. Diverse combinazioni di legno e cartone hanno consentito durate di vita variabili per le strutture e, man mano che si degradavano, gli alberi sono stati piantati dove si trovavano.

Il progetto esplora le temporalità del paesaggio e le tensioni tra la natura pianificata e quella vissuta degli spazi pubblici. Questa biennale, curata da Yael Moria-Klain e Sigal Barnir, ha offerto la città di Bat Yam come laboratorio per esaminare usi alternativi dello spazio urbano. Paesaggisti, artisti e architetti sono stati invitati a reinventare gli spazi, i processi e le condizioni che danno origine a condizioni di temporalità nella città.

The Roaming Forest è stato pubblicato su Landscape: The Journal of the Landscape Institute, Landscape Architecture Network, Abitare, Topos e Institute for Urban Design. È stato esposto in: Timing 2010: Biennale of Landscape Urbanism, Bat Yam; Bottom-Up: EME3 Festival Internazionale di Architettura, Barcellona; Going Green in the City: da Garden City a Green City, Garden Museum, Londra.

Dettagli progetto

Progettazione: Project Studio / Ed Wall, Mike Dring, Yael Bar-Maor Landscape Architects / Yael Bar-Maor
Luogo: Bat Yam, Israele | poi esposto a Barcellona, Spagna / Londra, Inghilterra
Tipologia: Forestazione urbana, installazione
Realizzazione: 2010
Ringraziamenti: Yael Moria-Klain, Sigal Barnir, il team di curatela e costruzione
Crediti fotografici: © Roy Fabian, Shiri Fundaminsky, Yael Bar-Maor

Project Studio

Project Studio

Project Studio impiega la sperimentazione e la ricerca progettuale per esplorare le pratiche dello spazio pubblico all’interno dei processi di creazione di paesaggi e città, concentrandosi sulle preoccupazioni per la giustizia sociale e ambientale. Lo studio è stato fondato da Ed Wall nel 2007 come piattaforma di collaborazione tra pratica professionale e mondo accademico. I progetti interdisciplinari spaziano da piani regionali alla curatela di mostre, collaborando con organizzazioni tra cui il Landscape Institute, l’Architecture Foundation, l’Arts Council e la Biennale dell’urbanistica del paesaggio.

Yael Bar-Maor Landscape Architects

Yael Bar-Maor Landscape Architects

Lo studio è stato fondato nel 2008 da Yael Bar-Maor, architetto paesaggista e urbanista. Il team ha esperienza in architettura del paesaggio, progettazione urbana e pianificazione. Credono che l’architettura del paesaggio sia un mezzo di scambio tra l’ambiente sociale e quello naturale. Creano ambienti che preparano il terreno per le interazioni sociali quotidiane. I progetti ai quali lavorano mirano a promuovere spazi pubblici sani, inclusivi e più liberi e i loro processi di progettazione si basano su un approccio pragmatico e site-specific.