Pocket Sicily: tra Mito e Topos

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“Pocket Sicily: tra Mito e Topos” è un giardino botanico a basso impatto progettato per la sede della SIFI Spa, azienda farmaceutica leader in oftalmologia.

Il progetto vincitore del primo premio è strettamente legato alla posizione unica di SIFI all’interno del Parco dell’Etna. Il territorio dell’Etna, con le sue regolari, a volte drammatiche eruzioni, è sempre stato considerato un vero e proprio registro magico delle credenze popolari siciliane. Circondato da diverse geografie paesaggistiche, intrise di tradizioni mitologiche, il contesto etneo ha ispirato la manifestazione progettuale dell’obiettivo educativo e ricreativo, allineandosi al tema del concorso “Keep Alive the Sense of Wonder”.

Il progetto affonda le sue radici nella restituzione del panorama folcloristico del luogo e, allo stesso tempo, fornisce una versione ridotta, “tascabile” della grande varietà vegetale siciliana.

La ricchezza botanica della regione Sicilia ha predisposto un vasto assortimento di materie prime per suscitare il senso di meraviglia e stupore richiesto dal cliente. Pocket Sicily custodisce una collezione di piante provenienti da vari ambiti della Sicilia, suddivise per aree, portando nel luogo un’ecologia selvaggia e diversificata, offrendo un’esperienza multisensoriale e rendendo gli spazi intriganti da osservare e stimolando la curiosità dell’utente.

Ogni microarea è dedicata a un mito e a uno specifico paesaggio siciliano, dove grandi e piccini possono esplorare la variegata vegetazione e reimmaginarsi nelle leggende legate al luogo. Ad esempio, il mito di Persefone, figura spesso associata alla flora rigogliosa, è legato alla zona della macchia mediterranea, o il mito di Tifeo, che si dice rinchiuso sotto l’Etna, all’area vulcanica. In questo modo, l’obiettivo educativo legato a miti e leggende del territorio, si integra con l’esperienza botanica e sensoriale.

La progettazione dell’area verde prevede la realizzazione di un sistema di subirrigazione per consentire lo sfruttamento e il riciclo dell’acqua, tema caro all’azienda SIFI, che da anni investe nella riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività industriali.

Il progetto del parco predilige piante endemiche di cui la maggior parte tollera la siccità. Inoltre, nel giardino sono strategicamente allocate due cisterne per la raccolta dell’acqua piovana per i periodi più asciutti. Le vaste aree desertiche e dunali sono appositamente incastonate nella parte meridionale del giardino, riducendo notevolmente la necessità d’acqua.

Le sezioni illustrano la geomorfologia complessiva del giardino ispirata al terreno dell’Etna che si estende nella pianura siciliana, inquadrando da lontano la pittoresca macchia mediterranea. L’arena ricorda sia la forma di un occhio, un omaggio all’azienda committente, sia un vulcano, con cumuli di ghiaia nera che circondano l’area, offrendo uno spazio per grandi e piccini per riunirsi e dedicarsi alle proprie attività.

L’ubicazione del parco, adiacente alla palestra e all’asilo aziendale, si presta bene ad attività di vario genere, grazie alle diverse qualità spaziali: il prato offre ai lavoratori un luogo dove rilassarsi o praticare sport all’aria aperta, mentre le isole di aiuole e i sentieri tortuosi invitano a una passeggiata contemplativa. La capanna di paglia “Pagghiaru”, abbracciata dai castagneti, antico fabbricato rurale della regione, costituisce un’ulteriore citazione antropologica offrendo uno spazio chiuso e intimo.

Nel complesso, il parco mantiene vive le narrazioni culturali, offrendo ai visitatori un coinvolgimento viscerale con il luogo e sviluppando un profondo e genuino apprezzamento per i paesaggi della Sicilia.

Dettagli progetto

Progettazione: Linda Grisoli, Gordon Goh
Luogo: Via Ercole Patti, Aci Sant’Antonio, Italia
Tipologia: Parco aziendale, giardino botanico
Anno di progettazione: 2021
Committente: SIFI S.p.a

Linda Grisoli, Gordon Goh

Il team italo-malese è composto da due paesaggisti che collaborano nel mondo accademico e nella progettazione. La ricerca accademica sulla storia e la teoria del paesaggio, in particolare sulle ambiguità delle relazioni natura-uomo, si è concretizzata nella pubblicazione di articoli accademici su riviste internazionali. La filosofia del team adotta le teorie della biofilia e della topofilia con l’obiettivo di creare paesaggi che avvicinino le persone alla natura utilizzando piante e materiali autoctoni, valorizzando la cultura locale. L’approccio teorico viene applicato al progetto, portando il team a vincere il primo premio al concorso indetto dalla Fondazione RadicePura “Keep alive the sense of wonder”.