Pedonalizzazione del Piazzale del Verano

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Le nuove piazze
La pedonalizzazione del piazzale del Verano individua due spazi urbani riqualificati svuotati delle macchine e degli arredi impropri e adeguatamente attrezzati, il primo in asse con l’Ingresso del Cimitero Monumentale di Roma e il secondo in relazione alla Basilica di San Lorenzo.

La piazza più grande si sviluppa lungo l’asse d’ingresso del Monumento declinandone la geometria con il disegno del suolo, secondo una superficie rigata, intarsiata di marmi policromi, che con un sistema casuale testimonia sia la presenza delle molte anime che abitano nel luogo ed evoca anche la presenza delle attività artigianali presenti nel quartiere e nella stessa piazza, dedicate alla lavorazioni del marmo ed all’uso dei marmi all’interno del cimitero stesso.

Il piazzale San Lorenzo
Forse allo stato attuale questo è il più penalizzato dei due monumenti, schiacciato tra il parcheggio del piazzale del Verano , il Viale Regina Elena e la Tiburtina, sembra quasi che la città non abbia saputo come altro comportarsi con lui, ed abbia risposto con un grande vuoto fatto di asfalto che anche volendo essere una forma di rispetto lo ha invece assimilato ad un retro del parcheggio.

Questa seconda pedonalizzazione integrale della piazza antistante, lo spostamento della stazione dei taxi nello snodo, la nuova pavimentazione ed ancora arredi adeguati, un giardino che si comporta da filtro con il resto della città modificheranno totalmente il luogo.

La nuova fontana
Uno specchio d’acqua, di dimensioni 30 per 37 metri riflette l’ingresso monumentale, con al suo interno dei giochi d’acqua di impatto sobrio, come degli archi, ai suoi lati due filari di bocchette a foggia di canne con evidente citazione delle Cento Fontane, consentono ai cittadini di attingere l’acqua.

Il fondo della fontana ha la stessa pavimentazione del nuovo intervento. Lo specchio d’acqua è un film di spessore minimo, alloggia i propri meccanismi in una trincea pari a quella utilizzata per una comune infrastruttura e consente il ricircolo dell’acqua.

Il nuovo parco
Il principio fondante del progetto è fornire il quartiere di un parco: al momento storico attuale il quartiere ne è sprovvisto. Il luogo paradossalmente lo fornisce già in nuce, la quantità e l’imponenza delle alberature presenti quasi dimenticate negli anni fornisce una materia prima vegetale preziosissima che non sfigura in un elenco di alberi centenari.

I prati
Bisogna sradicare dal nostro immaginario il prato da campo da golf, il prato all’inglese, che non hanno né fortuna né ragion d’essere. Le moderne concezione dei prati sono volte ad un risparmio idrico importante ed ad una riduzione dei costi di manutenzione. La ricerca del paesaggio contemporaneo verso il dry garden molto insegna sulla possibilità di ottenere una superficie verde del tutto simile ad un prato ma con una necessità di irrigazione pari alla metà di un comune prato, ed un bisogno di sfalcio quasi dimezzato. Quindi tutti i nuovi prati saranno composti da specie di questo tipo, ad esempio zoysia e lippia.

Le fioriture
All’interno delle praterie delle linee di erbacee colorate svettano al di sopra dei prati individuando dei campi di diverse dimensioni e fattezze. A ridosso degli spazi pedonali si inseriscono delle aree di erbacee miste che non raggiungono mai un’altezza maggiore di 80 centimetri, una scelta non casuale o estetica ma che ha un preciso riferimento alla necessità di traguardare sempre l’orizzonte sia di notte che di giorno, mettendo il fruitore in uno stato di sicurezza.

Le isole di erbacee sono composte per la gran parte da specie che sono parenti strette delle erbe dei campi, achillee, asfodeli, gigli comuni, tutte piante della flora italica o acclimatate agevolmente che ben si adattano quindi ai regimi di manutenzione labili della città. Piante umili ma di grande bellezza.

Le radure
I numerosi percorsi pedonali portano infine a tre radure, spazi ampi con un fondo da giardino che assolvono la funzione di accoglienza richiesta dal quartiere. Sono minerali ma sempre circondate dalla vegetazione. Questi grandi campi, ciascuno di circa 500 metri quadri, ospitano dei caffè e un’area gioco.

Gli alberi
Tutti gli alberi esistenti sono preservati o sostituiti da specie identiche, se malati o instabili. Alberature sempreverdi affiancano l’ingresso monumentale in sostituzione dei parcheggi. Nel nuovo piazzale di scambio alcuni alberi sempreverdi collegano il nodo al parco. Una tessitura di piccoli alberi da fiore si dirama in tutto l’intervento. Ciliegi (Prunus avium) la cui altezza massima in natura raggiunge non più di 10 metri, a foglia caduca e generosi nelle fioriture daranno un’identità al luogo negli anni.

La mobilità
Nel piazzale passano e sostano circa 12 linee di mezzi pubblici. Un luogo complesso e trafficato con nessuna identità allo stato attuale. La proposta prevede una sistemazione anche dell’area interessata dai nodi di scambio, fuori dall’area di progetto, razionalizzando le corsie della viabilità, portandole dalle 4 esistenti lungo la Tiburtina a 3 di 3,50 metri ciascuna.

La stessa cosa succede con le corsie destinate alla viabilità pubblica, i bus in sosta non devono necessariamente essere parcheggiati in batterie disordinate, ma possono porsi l’uno dietro l’altro in una lunga fascia ordinata, due larghe corsie (4,40 m, lunghe 80 m circa) di sosta e transito affiancano il percorso del tram. Questi due accorgimenti consentono di ricavare un ampio spazio pedonale immaginata vegetata, da alberi ma facilmente anche da una pergola o copertura che rimanda la memoria alla pergola che dalle mura raggiungeva la Basilica. Una massa di nuova vegetazione composta da piccole alberature in parte sempreverdi rilega il luogo con il parco adiacente. Si ricava una larga banchina di 80 m con gli arredi necessari. In prossimità si è collocata la stazione dei taxi.

La promenade lungo la via Tiburtina e la ciclabile
Lungo la Tiburtina, nel tratto lungo il parco, si sviluppa un percorso in cui convivono i pedoni ed i ciclisti, allo stesso livello. Una fascia larga 8 m (2,5 metri di fascia pedonale a ridosso delle corsie carrabili e di servizio per le fermate Bus, 2,5 m di ciclabile a due corsie e 3 m di passeggiata pedonale verso il parco) accoglie ciclisti, pattinatori carrozzine e pedoni che con una segnaletica orizzontale adeguata potranno rispettarsi reciprocamente, senza mai trovarsi a tu per tu con un’automobile.

Mercato dei fiori
L’unico asse dell’attuale piazza che il progetto non modifica in nessun modo è la via dei fiori. La nuova architettura dei chioschi non è tema del progetto, ma potrebbe diventare la caratteristica di questo luogo, una via a loro dedicata li vede uno accanto all’altro in un lunghissimo banchetto di 76 m fatto di 15 chioschi che scandendo una ripetizione entrano a far parte del paesaggio del parco.

Dettagli progetto

Progettazione: Lorenza Bartolazzi, Claudia Clementini, Assia Del Favero, Laura Giusti
Luogo: Roma, Italia
Tipologia: Design urbano
Anno di progettazione: 2019-2020

Lorenza Bartolazzi, Claudia Clementini, Assia Del Favero, Laura Giusti