Parque da Cidade

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Il concorso per il Parque da Cidade riguardava la trasformazione di un vecchio aeroporto della città di Belém in un nuovo parco. Il processo si componeva di tre fasi. La prima è stata una consultazione pubblica. Circa tremila persone hanno partecipato all’elaborazione della lista delle richieste per il parco. La seconda fase è iniziata quando gli architetti di tutto il Brasile hanno presentato proposte che sono state valutate da una giuria tecnica che ha scelto 2 menzioni d’onore e 2 progetti finalisti. Infine, la terza fase è stata una votazione popolare online, che ha tenuto conto dei voti di tutto il Paese con una partecipazione di circa tremila persone.
Questa proposta, premiata con il 2° posto al concorso, aveva come premessa la consapevolezza che la cultura va oltre l’arte e lo spettacolo, ma passa anche attraverso il modo in cui le persone si relazionano con lo sport, il lavoro, il cibo, la natura e le modalità con cui interagiscono tra loro.
Guardando alle preesistenze del sito e al suo rapporto con la città, hanno proposto una settorizzazione del parco in tre parti: Sport, Natura e Arte, Economia. Questo ha aiutato a organizzare le richieste per valorizzare gli usi del parco e dei suoi dintorni, riunendo punti di interesse urbano e promuovendo flussi ecologici. Questa organizzazione si è riflessa anche nel progetto paesaggistico, portato avanti con un impianto più geometrico nei settori delle estremità, e uno più organico nel settore centrale, dove si voleva una maggiore immersione nella natura.
Per preservare la memoria del luogo, hanno proposto di mantenere la pista di atterraggio, l’hangar e la torre di controllo dell’aeroporto. Tuttavia, una delle principali preoccupazioni era come trasformare l’enorme area asfaltata di oltre 1 km di lunghezza in un ambiente piacevole adatto al clima della città. Nella zona centrale del parco è stato proposto un ampio giardino alberato nel mezzo della pista di atterraggio, contribuendo a rompere la percezione di vastità e siccità. Gli irrigatori d’acqua trasformano la pista di atterraggio in un’area umida tra i laghi progettati nel settore sportivo. Infine, una serie di arredi modulari è stata ideata per supportare diverse attività che possono svolgersi nello spazio libero della pista, come fiere, competizioni sportive, spettacoli e per il riposo.
Il paesaggio è stato progettato per avvicinarsi ai processi naturali, avvalendosi della vegetazione amazzonica e organizzandola come nel bioma naturale: “igarapó” (terreno allagato), “várzea” (terreno umido) e suolo asciutto. Questi processi incorporano la dinamica dell’elemento idrico, dirigendo l’acqua piovana verso le aree allagate che alimentano i laghi. Una grande agroforestazione è stata proposta come modalità per avvicinare la produzione alimentare alle persone, consentendo di esplorare nuovi volti della cultura urbana del cibo.
Una chiara rete struttura gli accessi dei percorsi del parco. Due grandi piazze alle estremità fungono da accessi principali. Sono state progettate per rimanere aperte rispetto alla città e i loro limiti sono definiti dai nuovi edifici del parco. Il percorso principale collega le due piazze con un andamento sinuoso che attraversa i diversi spazi. Un percorso perimetrale crea un anello completo come pista ciclabile e pista da corsa. I collegamenti diagonali uniscono entrambi i lati della pista di atterraggio, collegando i punti d’interesse.
Tutti gli edifici sono stati progettati per il clima e il contesto economico locale. Le tecniche di costruzione che utilizzano la terra di scavo del sito saranno utilizzate per erigere i muri principali e contrassegnare l’estetica degli edifici. Sopra di questi, grandi coperture generano ombra e raccolgono l’acqua piovana per il riutilizzo. Le facciate a elementi cavi proteggono inoltre l’edificio e garantiscono una ventilazione naturale. Infine, una tensostruttura collega gli edifici, mirando al comfort dei passanti in un clima di piogge e calore costanti. Queste tensostrutture aiutano a definire i limiti del parco nelle piazze, evitando l’uso di muri e recinzioni.

Dettagli progetto

Progettazione: COTA760
Luogo: Belém, Pará, Brasile
Tipologia: Parco urbano
Anno di progettazione: 2020
Area: 472.258,10 m2
Team di progettazione: Paula Lemos, Nicolas Le Roux, Luis Rossi
Committente: Secult PA – Secretaria de Cultura do Pará

COTA760

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Ritengono che, sia in una casa che in un appartamento, sia possibile avere una vita più leggera. Che in città o fuori di essa sia possibile avere uno stile di vita più legato alla natura. Credono che il loro lavoro possa rendere gli spazi più sani, dando priorità al benessere. Attraverso un linguaggio contemporaneo creano spazi stimolanti che forniscono esperienze e ricordi affettivi. La metodologia di progettazione mira a unire funzionalità e innovazione. Valorizzano ogni soluzione materiale e costruttiva, utilizzando al meglio le risorse.