I progettisti sperano e immaginano un futuro in cui possa aver luogo un cambio di paradigma per cui non è più solo la terra che nutre gli esseri umani, ma sono i prodotti e gli scarti del lavoro umano che alimentano la terra. Nuove tecnologie e processi sempre più sofisticati, auspicano, porteranno a un’integrazione tra artificio e natura, riducendo lo spreco di materia che causa squilibri ambientali.

“Ovulo Uno Mission” è un progetto per sperimentare l’uso della carta come materiale di supporto e habitat per la germinazione. La carta, con la sua capacità di rigenerarsi, mista ad altri composti, viene utilizzata come materiale essenziale per la creazione di un piccolo habitat di forma sferica, “Ovulouno”, che sia in grado di avere le condizioni minime vitali per innescare e sviluppare la germinazione all’interno e su tutta la sua superficie.

La carta straccia, viene lavorata e utilizzata per accogliere semi e far crescere germogli modellati in una forma germinale sferica insieme a una miscela di semi e altri componenti naturali biodegradabili che garantiscono la giusta riserva d’acqua e umidità per la sopravvivenza delle piantine nel tempo.

La carta, usata come generatrice di vita, nel progetto “Ovulouno” diventa così materia parte attiva del processo vitale. Le sfere seminate e germinate, adattandosi al terreno che le riceve e mescolandosi con esso una volta terminato il processo generativo, dissolvendosi, contribuiscono a generare un ciclo vitale circolare ritornando alla natura.

Le sfere diventano un “micro paesaggio” e inducono una nuova visione imponendo uno sguardo simile a quello di un insetto che sorvola l’habitat. L’installazione “Ovulouno” è stata selezionata tra più di 400 progetti e realizzata all’interno del parco di Villa Bottini a Lucca in occasione della Biennale d’Arte e Architettura della Carta, Cartasia 2022.

Lo schema compositivo di Villa Bottini, si ipotizza, modello delle residenze storiche lucchesi, teorizzazione della “villa ideale” di Saminiati, segue lo schema compositivo del giardino cosiddetto “all’italiana”, organizzato secondo precise geometrie e simmetrie; nel giardino della villa si trova un Ninfeo attribuito al Buontalenti che chiude il parco della villa e pur non essendo a diretto contatto con l’installazione realizzata “Ovulouno”, un paesaggio a microscala, ne diventa parte integrante. L’impianto tipico del giardino all’italiana della Villa e del Ninfeo di chiusura diventa, nel progetto di “Ovulouno”, motivo di dialogo in opposizione compositiva, in quanto collocato agli antipodi sia nella diversità dell’installazione che nella sua collocazione fisica nel parco della villa.

L’installazione, infatti, con la sua organicità, apre il percorso ai giardini in contrapposizione al Ninfeo che li chiude. Gli ovuli sono stati posti e sparsi casualmente, fuori terra, tra le radici di piante preesistenti per simulare la spontaneità della natura che segue logiche del tutto lontane dalla semplice geometria e simmetria. Per l’occasione sono stati creati numerosi ovuli germinativi della dimensione di circa 25 cm. Sono strutturati con un impasto germinativo che non contiene terra e suoi derivati. I semi, di varie specie, erano disposti in più strati all’interno della cellulosa di carta che li protegge durante il loro sviluppo e ne preserva l’umidità.

Periodicamente è stato mappato il processo di sviluppo dei vari ovuli, l’habitat circostante interessato dalla crescita e dallo sviluppo di funghi (es. Inonotus dryadeus), piante di varie specie e insetti.

Gli ovuli, nel corso della manifestazione, hanno resistito ad eventi naturali quali grandinate e forti piogge che hanno provocato danni alle strutture della zona; questa resistenza degli ovuli conferma una vocazione alla resilienza nei confronti degli stress ambientali.

Il processo di sviluppo degli ovuli si conclude con la loro progressiva e totale dematerializzazione e integrazione nella natura. Nepeta cataria, Raphanus raphanistrum subsp. sativus, Lens culinaris e Vigna radiata sono alcune delle piante utilizzate nel processo di germinazione degli ovuli.

Dettagli progetto

Progettazione: Enrico Nieri Research, Anna Paola Fagioli
Luogo: Parco Villa Bottini, Lucca, Italia
Tipologia: Installazione, micro paesaggio
Realizzazione: 2022

Enrico Nieri Research

Enrico Nieri Research

Basato principalmente su una piattaforma di collaborazioni interdisciplinari ed internazionali occupandosi di ricerca in architettura, natura e nuove tecnologie. Si distingue in vari concorsi nazionali ed internazionali, tra i progetti-concorso si può citare il progetto per la Stazione Radio Base per la Laguna di Venezia esposto nella sezione eventi, Città d’Acqua, con un video collettivo d’architettura, Biennale di Venezia di architettura (2004) e il concorso Open living in container, Tokyo 2004. I suoi lavori degni di rilievo sono stati pubblicati ed esposti in Italia ed all’estero. Partecipa all’esposizione internazionale dei Giovani Architetti Italiani ed a vari eventi d’architettura contemporanea nazionale ed internazionale.

Anna Paola Fagioli

Anna Paola Fagioli

A Pisa ha approfondito la conoscenza nel campo del restauro e della ristrutturazione edilizia e dopo diversi anni d’esperienza professionale presso studi di architettura, ha iniziato la carriera in proprio nel 2005. Svolge lavori di frazionamento e ristrutturazione edilizia per conto di privati e imprese sia in qualità di progettista che come direttore dei lavori. Ha ottime competenze nel settore della pianificazione e della progettazione e grande passione per il “mestiere” che l’accompagna in un continuo processo di studio e di aggiornamento professionale sia nel campo dell’efficienza energetica che in quello dell’uso di tecniche e materiali innovativi nel design e nell’architettura. Dal 2014 ha intrapreso nuovi progetti di ricerca nel settore del paesaggio, della sostenibilità ambientale e del design, specializzandosi sempre di più nella ricerca di materiali eco-sostenibili e innovativi.