Un tempo esisteva la natura e l’uomo viveva in, con e tramite essa. Un’epoca troppo lontana per ricordarla, un’epoca forse Arcadica, un’età dell’oro. Poi l’uomo decise di creare luoghi dove fondare società, relazioni più strette, confinate. Nacquero le città. Anche questo non possiamo ricordarlo, evento perduto nelle nebbie del tempo.

Possiamo però rammentare di come l’uomo, pur vivendo nelle città, possedeva la capacità di godere della natura, la ricercava, la rispettava. Al giorno d’oggi spesso non è così. La città sembra aver indiscutibilmente il predominio sulla campagna, sui luoghi che non hanno un confine ben definito, sui luoghi freschi e ombrosi. Il divario fra natura e città non è una barriera impenetrabile, è un confine elastico, che si piega a seconda della volontà.

Ora il punto non è considerare la città un’estensione della natura, le due entità sono differenziate da numerosi caratteri, e sempre lo saranno. Quello che in questi tempi sta avvenendo è un progressivo riavvicinamento fra le due, un’infusione di natura nelle città spossate da inquinamento, cambiamenti climatici, frenesia e stress da superlavoro. Che la città rimanga città, ma allo stesso tempo sia ricca di spazi verdi, di parchi, giardini, alberi e greenway.

Questo principio dovrebbe supporre che anche le nostre dimore potrebbero diventare più verdi. Chi non dispone di un giardino dove dedicarsi con calma alle attività che per molti millenni hanno intrattenuti gli uomini e le donne che hanno amato la natura, non dovrebbe per forza rinunciare alla possibilità del contatto con lo smeraldino colore delle foglie, con la delicatezza dell’erba, con il profumo dei fiori e con il rumore delle chiome sferzate dal vento. Garden Room è un esempio di come l’artificio dell’architettura può piegarsi alla delicatezza della natura, e di come quest’ultima non teme di legarsi con ciò che è costruito dall’uomo

Questa camera singola che si trova all’interno di un giardino è progettata per una coppia appariscente nel caratteristico sobborgo di Pali Hill. Gli spazi progettati organicamente fluiscono l’uno nell’altro, assottigliando i confini e avvicinando la natura agli spazi abitativi. Questi assumono una forma scultorea, alcuni avvolti in mosaico turchese, alcuni in un bianco mediterraneo, altri in ardesia e vegetazione.

Le pareti si piegano, sporgono, si contraggono e si ritraggono, con protuberanze, cavità; concrete ma piene di vita, organiche nelle forme come organica è l’atmosfera che si respira in quelle stanze. La dimora è dentro il giardino, così come il giardino è dentro la casa. Gli elementi si fondono, ricreando una nuova convergenza dei sensi. L’acqua con la sua musica delicata sgorga da fonti evidentemente artificiali, ma che sembrano essere lì da sempre.

L’aria riempie gli spazi, li purifica (Mumbai è una delle città più in espansione al mondo, nonché una delle più inquinate), e si concretizza nei vetri, nelle lampade e nei delicati oggetti che la impirgionano con la loro trasparenza. La terra invade con la sua forza a pavimentazione su cui l’erba cresce, e mano a mano che ci si addentra si tramuta in roccia, pietra, grezza e vigorosa, come in una grotta di altre epoche già nominate. Il fuoco rimane l’ultimo elemento non contemplato, ma quello è nei cuori di chi abita questa dimora fra la natura e l’artificio. Un fuoco che anima vigorosamente l’amore per il verde, e illumina la strada verso una consapevolezza ecologica, di cui questo progetto si fa vanto e merito.

Dettagli progetto

Progettazione: The White Room (Nitin Barchha & Disney Davis)
Luogo:  Pali Hill, Mumbai, India
Tipologia: Giardino privato
Realizzazione: 2017
Crediti fotografici: © Sameer Tawde

The White Room

The White Room

Lo studio White Room è costruito sui principi di base dell’esplorazione della nuda bellezza dei materiali. L’attenzione si è sempre concentrata sull’esplorazione di modi innovativi di affrontare i problemi fondamentali di spazio, proporzioni, luce e materiali. Il modo in cui un muro incontra un pavimento, o come una porta si inserisce in un muro, a filo o a sbalzo, non sono semplici dettagli, sono architettura tanto quanto la pianificazione di una sequenza di stanze in una galleria, o la composizione di una facciata.
Lo studio White Room considera l’architettura, di tutte le arti, come quella che più dipende per la sua forza espressiva dallo sfregamento contro le grintose costrizioni della vita quotidiana